Vitamina B3 in forma di integratore: uno studio evidenzia possibili rischi per la salute

Una forma di vitamina B3 molto usata come integratore potrebbe favorire la crescita tumorale e le metastasi cerebrali: ecco cosa ha scoperto uno studio internazionale.

Redazione

Una particolare forma della vitamina B3, chiamata nicotinamide riboside (NR) e venduta comunemente come integratore alimentare, è al centro di una recente ricerca che ne ha messo in luce potenziali effetti negativi sulla salute. Secondo uno studio internazionale, l’assunzione di NR potrebbe favorire lo sviluppo di tumori e la diffusione di metastasi nel cervello.

Questa sostanza è nota per la sua capacità di aumentare i livelli di energia cellulare, motivo per cui viene spesso associata a benefici come miglioramento della vitalità, supporto alla funzionalità cerebrale e persino ritardo dell’invecchiamento. Tali promesse ne hanno decretato il successo nel mercato degli integratori, dove è facilmente reperibile anche online. Ma la domanda è: è davvero sicura?

Cosa rivela la nuova ricerca scientifica

Il possibile legame tra nicotinamide riboside e aumento del rischio di tumore è stato indagato da un team internazionale guidato da esperti del Politecnico Federale di Losanna (EPFL) e dell’Università del Missouri, in collaborazione con altri enti di ricerca, tra cui SwissLumix SARL e il Nestlé Institute of Health Sciences.

Coordinati dalla professoressa Elena Goun, i ricercatori hanno deciso di approfondire il ruolo di NR nel metabolismo cellulare, in particolare in relazione alle cellule tumorali, che utilizzano grandi quantità di energia per crescere e diffondersi. Il sospetto era che l’integratore potesse diventare un “alleato” involontario del cancro.

Una nuova tecnica per studiare NR nel corpo

Per monitorare l’effetto dell’integratore, gli scienziati hanno sviluppato una tecnologia innovativa, chiamata BiNR, che consente di osservare in tempo reale l’assorbimento della nicotinamide riboside in cellule e tessuti, anche senza interventi invasivi.

I test sono stati effettuati su modelli animali con carcinoma mammario triplo negativo (TNBC). I risultati? La somministrazione di NR ha portato a una crescita accelerata del tumore e alla comparsa di metastasi cerebrali, una condizione particolarmente grave per la quale le opzioni terapeutiche attuali sono molto limitate.

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